La città di Deseo, per restarci a lungo, bisogna saperla capire e sapersi fidare, ascoltandola, concedendo il tempo che richiede. E’ lei a scegliere le persone che ci possono vivere secondo le sue regole, scarse in confronto a ciò che essa offre. Il mare è calmo anche in burrasca, le colline sono verdi anche quando brulle, la natura selvaggia è vicina anche quando lontana, la notte è stellata anche quando coperta.
Il viaggiatore che la scopre in corsa deve essere abile a guadagnarsi la sua fiducia, nelle stagioni che servono ma nella forma più consona, non sempre quella rotonda. Scendendo dai colli, nel fermarsi a raccogliere frutti di bosco, può scorgere davanti a sé in lontananza altri avventurieri, arrivati prima di lui. Si domanda cosa cambierebbe se fosse lui al posto attuale loro o di coloro già passati. Risvegliata la sete, si mette nuovamente in cammino per riprenderli e per provare a viverla, Deseo.
Non la puoi fissare a lungo e non arrenderti. Chi non la comprende, non ha destino.
Chi la comprende e non è compreso, deve fuggire.

Scritto il 18/08/2019, pensiero debole che scaturisce da estive riflessioni spensierate e da discorsi da caffè, che poi così tanto da caffè non sono. Dalla volontà di sapersi circondare di persone giuste ed adeguate alla propria vita. Di volerle cercare per trovarle e scegliere per mantenerle.
Dinamismo come linfa vitale, lettura come fuga, scrittura come benessere.
❤️
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