Prove tecniche di redazione

L’idea nasce da un desiderio di elaborare parole, creare contenuti, condividere idee e armonizzare pensieri attraverso una scrittura che vuole essere precisa ma con qualche tollerabile sbavatura, tenue nel suo scorrere ma anche con forzature lessicali, un po’ più profonda nel suo contenuto ma, come si è soliti pronunciare all’inizio di una relazione, niente di impegnativo.

I pensieri, le idee, le ispirazioni e le storie, vere o inventate, che si vogliono raccontare possono spaziare su tutti gli argomenti possibili ed immaginabili perché non c’è dono più bello della libertà, della scrittura e dalla capacità di unirle entrambe per produrre espressione funzionale ad una crescita.

Sono appunto prove tecniche di redazione che, come suggerito da chi di questo blog ne ha consigliato la formazione, non creerebbero valore per nessuno se rimanessero su un foglio di word e, con tutto il rispetto, non si meritano l’oblio delle feed dell’instagram e del facebook.

Pensieri deboli è la sezione dove gli stessi verranno pubblicati e speriamo un giorno letti per essere fonte di dialogo. Sono deboli perché si sentono fiochi. Possono narrare di cose lontane nel tempo, nella distanza geografica o nella realtà, che non hanno il risalto che dovrebbero perché, non essendo vicine a noi, non le avvertiamo come tangibili generando il paradosso dell’assurdo negli anni di cui siamo testimoni.

Il nome del blog è un omaggio agli autori dell’originale che purtroppo è fermo dall’ormai 23 maggio 2005. Un trio musicale di artisti che della propria dialettica e forza espressiva ne ha fatto un mantra raggiungendo il cuore e la mente di tantissime persone e permettendo confronti e compartecipazione di vedute. C’è solo un piccolo riadattamento frutto del cambiamento dei tempi e dei tassi di interesse rispetto sedici anni orsono.

E’ uno spazio aperto all’ascolto di chiunque abbia cose da raccontare. Perché tirare fuori e liberarsi dei propri pensieri, belli o brutti che siano, e fargli trovare una loro collocazione all’esterno tramite la conversazione genera consapevolezza e anima la macchina delle emozioni facendoci sentire più umani in mezzo ad una generazione di robot.

Per stare bene, essere trasparenti e vivere più leggeri.